Stamattina mi sono alzato ma neanche tanto presto..verso le 9.00. Temperatura freddina e un sole tiepido tipico in questa stagione. Faccio una doccia veloce, anzi mi lavo a pezzi ed esco fuori di casa e monto sulla mia Ferrari a due ruote. Mi guardo in giro e vedo già un bel pò di gente, primo stop a Cafe Paludan, consigliatissimo.
Mi faccio fare un bel cappuccino senza schiuma e prendo qualcosa da mangiare tipo due belle fette di pane buonissimo con burro e mi accomodo fuori. Fa ancora freschino ma sono ben coperto. Leggo qualche pagina del mio nuovo acquisto al mercatino “Greek and Latin Literature, A Comparative study, Edit by John Higginbotham, First Published 1969”.
Attraverso la città e faccio circa 12 km. Arrivo e mi fermo davanti a “Noma”… e si il famoso ristorante danese che proprio qualche giorno fà è stato votato il miglior ristorante al mondo nella lista dei 50 migliori ristoranti appunto al mondo. Ottimo anno per la cucina nordica in quanto anche al secondo posto si piazza un ristorante danese sempre della capitale “Geranium” che prepara cibo scandinavo molto creativo situato all’ottavo piano dello Stadio con vista su Fælledparken uno dei parchi più belli di Copenhagen. Continua, quindi, con successo la rivoluzione della cucina nordica che ebbe inizio nel Novembre del 2004 quando su iniziativa di Claus MEYER e René REDZEPI chefs e professionisti della cucina nordica si incontrano a Copenhagen per discutere come creare ‘la nuova cucina nordica’ che utilizzasse prodotti freschi di stagione. E da lì partì l’invito a tutti i ristoranti di creare piatti fatti con ingredienti locali abbondanti nella regione dove si trovava il ristorante. Fino ad allora la cucina nordica non vantava di una tradizione culinaria e quindi Claus MEYER pensò bene che fosse arrivato il momento di rivoluzionare la cucina scandinava se mai ce ne fosse stata una.
Noma è chiuso ma faccio qualche foto e video e non sono il solo. Mi rimetto in sella e dopo qualche chilometro mi trovo davanti qualcosa di enorme, il “CopenHill”. Il nuovo, entrato in funzione qualche anno fà ormai, termovalorizzatore a emissioni zero. Tutto intorno alla costruzione c’è una pista da sci e subito accanto all’ingresso un negozio attrezzatissimo per noleggiare sci, guanti e casco. Ha anche una parete per arrampicata, un bar in cima e una caffetteria sala riunioni a piano terra. Da veramente un effetto strano vedere un impianto di risalita su una pista senza neve e tappeti mobili. Mi faccio coraggio e mi faccio a piedi tutti i gradini fino in cima. E’ così ravvicinato che mi spaventa un pò questo grosso tubo che emette fumo bianco. Ho letto che e’ vapore e che non emette assolutamente sostanze dannose ma in alcuni tratti il fumo è nero e mi spaventa un tantino. Da quassù vedo tutta Copenhagen e riesco a vedere anche il mio indistinguibile ufficio che sembra vicinissimo in linea d’aria.
Sono soddisfatto e un pò felice. Mi rimetto in bicicletta e torno verso il centro. Il sole è alto e finalmente caldo, è una bellissima giornata, mi fermo per un drink sulla stupenda Nyhavn Street. E’ pieno di turisti e molti di loro li sento parlare spagnolo. Salvo mi dirà poi che sono tutti Argentini.
Ho fame, sono quasi le due di pomeriggio, e mi fermo vicino casa in Nansensgade da “Pizzeria La Fiorita” che raccomando. Prendo un bicchiere di vino bianco e una pizza vegetale e quando Salvo, quello di prima, sta per servirla mi urla “mica sei diventato vegetariano? “ rispondo secco “Sì, perche’?? E ci mettiamo tutti a ridere.